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Inutile negarlo. Tra gli orologi da polso di lusso, Rolex è L’OROLOGIO e merita una descrizione a parte. Ecco le informazioni raccolte su Datejust, Daytona e Submariner.
Bisogna aspettare gli anni Cinquanta per leggere la prima scritta Datejust sui quadranti Rolex, anche se il primo modello della collezione, la referenza 4467 del 1945, ne è ancora sprovvisto.
Il Rolex 4467 in oro giallo presenta in corrispondenza delle ore 3 il datario bicolore roulette, caratterizzato da numeri dispari neri e numeri pari rossi e monta una particolare lunetta millerighe. Questo modello, come i primi 100 prodotti, riporta una numerazione progressiva ad ore 12, tra le anse, e la referenza all’interno del fondello. A sostituirlo è il Rolex 6075 in oro giallo o acciaio e oro (Rolesor) con corona Super Oyster con serraggio a scatto e con referenza 6074 per la variante con lunetta liscia. Dopo i modelli 6104 e 6105 con calibro A.296 del 1951 arrivano nel 1953 il 6304 (lunetta liscia) e il 6305 (lunetta zigrinata).
L’anno seguente Rolex sorprende Basilea con la lente magnificatrice Cyclope introdotta per una lettura ottimale della data. Sui successivi modelli 6604 e 6605 del 1956 l’impiego del calibro 1065 contribuisce a snellire cassa e fondello. E’ di quest’anno anche la breve adozione del bracciale President, subito sostituito dal Jubilée, curiosamente tra le prime proposte di naming per il modello Datejust, assieme ai nomi Ritedate e Victory.
Pur contraddistinti dagli stessi quadranti del passato definiti pie-pan, i nuovi modelli in produzione dal 1959 al 1977 montano il movimento a calibro 1565 (poi sostituito dal 1575) e lunette differenti a seconda della referenza: liscia per il Rolex 1600, scannellata per il 1601, linen textured per il 1602 e il 1611, zigrinata per il 1603 e bark finish per il 1607. Una cassa inedita detta shaped caratterizza la referenza 1630 del 1975 in acciaio e oro.
Nel 1977 sul mercato compaiono le nuove referenze a cinque cifre e il nuovo calibro 3035 con scatto rapido del datario. Il Rolex 16000 in acciaio, il 16003 in acciaio e oro e il 16009 in oro bianco, tutti con lunetta liscia, il 16013 in acciaio e oro, il 16014 in acciaio, il 16018 in oro e il 16019 in oro bianco, tutti e quattro con lunetta scannellata mentre il 16078 in oro ha una lunetta rifinita bark finish. Con la sostituzione del vetro plastica con il più resistente vetro zaffiro nel 1988 viene introdotta anche la differente misurazione della linea Datejust: 36 mm per la misura uomo, 31-34 mm per la misura intermedia e 26 mm per la misura lady o donna.
L’offerta di modelli Oyster Perpetual Datejust contempla moltissime varietà di quadranti, dalle colorazioni agli indici. Tra questi possiamo citare il Rolex 16200, 16220, 16233, 16234, 16238 e il modello 81209 con quadrante in madreperla, cassa in oro bianco 18 carati e calibro 2235 derivato dal 2230. Il nuovo millennio ha visto la comparsa di ulteriori modifiche per le nuove referenze Datejust a sei cifre, dai fermagli di chiusura ai quadranti, basti pensare ai Rolex 116234, 178240, 178274, 179174, 179173, 116334, 116234, 116233 e 116200. Presentati alla fiera di Basilea 2010 gli ultimi orologi Rolex Datejust 31 mm accrescono la collezione con dettagli preziosi ed esclusivi. Il modello con referenza 178341 in Everose e acciaio ha una lunetta bombata con 24 brillanti e sul quadrante color cioccolato la cifra romana VI è tempestata di gemme mentre l’orologio Ref. 178383 in oro giallo e acciaio è impreziosito da 46 brillanti incastonati sulla lunetta e da una pioggia di gemme ad ore 6. A completare la galleria la referenza 178274 in oro bianco e acciaio con un originale quadrante in rodio scuro decorato con fiori in rodio bianco tono su tono ottenuti da elettroformatura. Al quadrante floreale si abbina una lunetta scanalata e un bracciale Jubilée con Crownclasp.
Modelli Rolex Famosi
Rolex Daytona
Il suo nome ufficiale è Rolex Oyster Perpetual Cosmograph Daytona ma per tutti è il Daytona. Il cronografo Rolex più amato e desiderato dagli appassionati di orologeria e dai collezionisti di tutto il mondo lega il suo nome al circuito automobilistico di Daytona, in Florida, di cui Rolex è sponsor e cronometrista ufficiale. Anche per questo modello la scritta sul quadrante arriverà solo nel 1965 posizionata sia ad ore 12 che sul contatore delle ore del cronografo mentre dalla metà degli anni Settanta diventerà di colore rosso spostandosi ad ore 6.
Nel ripercorrere la storia che ha creato un mito bisogna risalire al 1962, quando compare sul mercato il modello 6238, definito pre-Daytona con fondello a vite, lunetta liscia, vetro bombato e scala tachimetrica sul quadrante che, l’anno successivo con la referenza 6239, sarà incisa direttamente nel metallo accompagnata da un quadrante con grafica più leggibile. Dall’iniziale gradazione fino a 300 units per hour si passa alla versione 200 units, il quadrante è disponibile sia in nero con contatori chiari che argenté con contatori scuri e l’orologio è in acciaio o in oro. La corona è Twinlock e i pulsanti cronografici a pompa mentre il calibro passa dall’iniziale 72 B al 722 fino al 722-1.
A rendere ulteriormente celebre il Rolex 6239 è stato l’attore Paul Newman indossandolo nel film Indianapolis, pista infernale, ambientato nel circuito automobilistico dell’omonima città statunitense. Dal set al mondo del collezionismo il modello è diventato a tutti gli effetti il Rolex Paul Newman. Gli esemplari con questo particolare quadrante hanno il fondo della scala sessantesimale dello stesso colore del fondo dei contatori ed alcuni si differenziano per variazioni come la scala sessantesimale in rosso, con fondo rosso e contatori bianchi detta Spirit of Japan, con scritta Yacht Master e contatore multicolore ad ore 3 e infine un unico quadrante con fondo verde per il concessionario Verga. In genere i quadranti Paul Newman si attribuiscono alle referenze 6239 e 6241 anche se sono stati spesso montati su altre referenze Daytona, eccetto 6270 e 6269.
– Nel 1965 la nuova referenza 6241 ha una lunetta di diametro leggermente maggiore con inserto in bachelite dove la scala tachimetrica è stampata in bianco e l’orologio Ref. 6240 aggiunge la scritta Oyster sul quadrante, oltre a introdurre i più impermeabili pulsanti cronografici a vite, con zigrinatura millerighe.
– Nel 1969 con il nuovo calibro 727 sul mercato ci sono i Rolex 6262 e 6264, seguiti due anni dopo dagli orologi Ref. 6263 con lunetta in bachelite nera e scala in bianco e 6265 con lunetta in metallo inciso, per entrambi la corona è Triplock, resistente ad ogni tipo di infiltrazione. Solo i modelli in oro giallo con certificato di cronometro hanno sul quadrante la dicitura Superlative Chronometer Officially Certified e la numerazione del movimento sotto il bilanciere.
– Quando le versioni 6269 con lunetta taglio brillante e 6270 con taglio baguette i cronografi a carica manuale escono dal mercato vengono sostituite nel 1988 dal primo esemplare a carica automatica: il Daytona 16520. Il vetro plastica diventa vetro zaffiro, la corona di carica è dotata di spallette protettive, la lunetta non è più disponibile in due varianti distinte e i quadranti sono o neri con contatori chiari o bianchi con contatori scuri. La versione acciaio e oro è contraddistinta dalla referenza 16523, connubio perfetto di eleganza e sportività con il bracciale Oyster con le maglie centrali in oro che presenta un elemento ricurvo di raccordo con la cassa, scavato e fresato in armonia con il profilo delle anse. Al bracciale Oyster è abbinata una chiusura déployante con lamine interne personalizzate con il nome della maison.
La versione in oro è invece segnata dalla referenza 16528 e nel 1992 sarà realizzata con cinturino in pelle e referenza 16518, assieme alla referenza 16519 in oro bianco e cinturino in pelle del 1997. Il Rolex 16520, molto ricercato dai collezionisti, monta il calibro 4030 mutuato dal movimento Zenith El Primero 400 dal quale elimina il datario e introduce il bilanciere Microstella. Su questo esemplare la scritta Cosmograph sul quadrante è separata dalle altre scritte eccetto una rara variante a 4 scritte che esclude le parole Officially Certified. La graduazione sulla lunetta cambia dall’iniziale 200 km/h alla successiva 400 km/h passando per una speciale da 225/250 prodotta solo dal 1989 al 1990.
Tra i dettagli rari ed esclusivi che hanno aumentato la ricercatezza e le quotazioni del Daytona 16520 va citato anche il quadrante Compax marroni prodotto nel biennio 1994-95, con un’alterazione cromatica dei contatori cronografici che dal bianco virano al marrone per un difetto della verniciatura del quadrante che, esposto alla luce solare, con il passare del tempo ne modifica la colorazione. Le più importanti referenze Daytona a sei cifre sono: 116520 acciaio, 116523 acciaio e oro giallo, 116528 oro giallo, 116509 oro bianco, 116518 oro giallo, 116519 oro bianco, 116598 SACO con quadrante leopardato e cinturino maculato e i 116589 RBR, 116599 RBR, 116599 TBR, 116599 4RU, 116599 12SA in oro bianco.
Rolex GMT-Master
Tra gli orologi professionali Rolex il GMT-Master detiene un ruolo d’eccezione grazie all’indicazione del doppio fuso orario, funzione che nel 1954 conquistò i piloti della Pan American World Airways, facendo diventare il Gmt modello ufficiale della compagnia aerea statunitense.
GMT è l’acronimo di Greenwich Mean Time vale a dire “tempo medio di Greenwich”, la cittadina britannica attraversata dal meridiano zero, punto di riferimento fondamentale per chi lavora nell’aviazione. Nato per i piloti professionisti il GMT-Master nel corso degli anni ha accresciuto sempre più la sua fama e il suo fascino, anche grazie alle piccole varianti che la maison ginevrina ha apportato al suo modello ideale per i viaggiatori.
Il capostipite della serie è il Rolex GMT-Master Ref. 6542 con cassa Oyster in tre corpi impermeabile fino a 50 metri, quadrante nero laccato, indici luminosi al trizio, gioco sfere di tipo Mercedes a cui si aggiunge una lancetta con un piccolo triangolo luminoso all’estremità (detto ‘freccino’) che, compiendo un giro completo in 24h, indica l’ora sulla specifica lunetta graduata e girevole bidirezionale, con colore rosso per le ore del giorno e blu per quelle notturne. La bachelite della lunetta sarà in seguito sostituita dall’alluminio, più resistente e funzionale.
Il Rolex 6542 è prodotto soprattutto in acciaio, eccetto qualche esemplare in oro giallo, con quadrante color ambra, gioco sfere a foglia e lunetta in bachelite marrone.
E’ il 1959 l’anno del GMT-Master 1675, il nuovo modello con nuove caratteristiche a cominciare dal bracciale Jubileé (non più Oyster), le spallette a protezione della corona di carica (che però non compaiono sulla variante in oro giallo), il calibro 1565 GMT con qualifica di cronometro e i profili più accentuati della lunetta e delle anse.
Ulteriori modifiche saranno introdotte l’anno successivo e riguarderanno il disco data con datario solo nero (non rosso e nero) e la nuova scritta sul quadrante: Superlative Chronometer Officially Certified. Eccetto alcuni modelli del 1964 con quadrante underline, la minuteria del Gmt è ancora continua, cioè con le tacche dei minuti raccordate fra loro a formare un anello, per diventare da lì a poco aperta, quindi senza tacche dei minuti in raccordo.
Sempre nel 1964 il Rolex 1675 adotta il nuovo movimento 1575 GMT, arrotonda le spallette di carica, sfuma la zigrinatura della lunetta e cambia la scritta SWISS in SWISS T < 25 sotto l’indice delle ore 6. Continuano gli interventi sulla grafica nel 1967 con scritte bianche su fondo nero opaco e triangolo della sfera delle 24h più grande e leggibile.
Negli anni Settanta alla lunetta rosso/blu si può scegliere in alternativa anche quella nera, gli orologi in oro giallo montano un quadrante nero ed è possibile acquistare un Rolex 1675 in acciaio e oro con uno speciale inserto marrone/oro per il quadrante detto ‘occhio di tigre’.
Nel 1973 un Rolex GMT-Master è protagonista di una performance d’eccezione al polso di Tom Sheppard durante la traversata del deserto del Sahara. L’ultimo cambiamento significativo della prima generazione di Rolex GMT-Master risale al 1981 e riguarda l’impiego del nuovo calibro 3075 con scatto rapido del datario. Verso la metà degli anni Ottanta il Rolex GMT-Master 16750 in acciaio, non molto diverso dalla referenza 1675, avrà un quadrante più lucido e moderno e indici a bicchierini. La collezione con referenze a cinque cifre si completa con gli orologi Rolex GMT-Master 16753 in acciaio/oro, 16758 in oro e 16760 in acciaio.
Una notevole evoluzione del GMT-Master è il GMT-Master II che rispetto al modello precedente permette la visualizzazione di tre fusi orari, grazie ad un dispositivo a saltarello che fa compiere alla lancetta 12 ore, in avanti o indietro, scatti che corrispondono ognuno ad un’ora. Capostipite di questa nuova serie è la referenza 16710 con cassa in acciaio in tre parti a finitura lucida e satinata, quadrante smaltato nero, indici geometrici applicati in oro bianco, lancette Mercedes in oro bianco e lancetta 24 ore rossa.
Il movimento è meccanico a carica automatica con calibro 3185, estensione del 3135 con aggiunta del modulo addizionale delle 24 ore e del dispositivo per la regolazione ‘saltante’ di quella 12 ore. Ovviamente certificato C.O.S.C.
A completare la gallery ci sono le referenze GMT-Master II a sei cifre: 116710 LN acciaio, 116713 LN acciaio e oro giallo, 116718 LN oro giallo 18kt, 116759 SARU oro bianco 18kt, 116759 SA oro bianco 18kt, 116759 SANR oro bianco 18kt, 116758 SARU oro giallo 18kt, 116758 SA oro giallo 18kt, 116758 SANR oro giallo 18kt. Negli ultimissimi esemplari la lunetta è in ceramica mentre la scritta del nome del modello e la sfera delle 24h sono in verde, come anche il quadrante della versione in oro giallo. Nel segno distintivo della maison Rolex, che ha fatto del colore verde un suo must.
Rolex Submariner
Confermando la tradizione professionale Rolex, l’orologio Submariner si colloca negli abissi marini, come cronometro speciale per i sommozzatori in immersione.
Erede dell’Oyster che accompagnò la nuotatrice Mercedes Gleitze nella traversata della Manica nel 1927, il primo modello Rolex Submariner nasce nel 1954 con la referenza 6204 e un’impermeabilità di 100 metri. Sul quadrante nero c’è la scritta Submariner in grafica oro, gioco sfere pencil e lancetta dei secondi con cerchio luminoso all’estremità.
La cassa è in acciaio, la lunetta bidirezionale e la corona di carica è priva di spallette. Il fondello bombato protegge il movimento calibro A.260 e accentuerà la bombatura nella referenza successiva 6205, caratterizzata anche da una corona di carica di 6 mm.
La corona guadagna 2 mm nel modello 6200, arrivando a misurarne 8 con la definizione tecnica Brevet e l’appellativo coroncione. Questo Submariner con movimento a calibro A.296 arriva a garantire 200 metri di impermeabilità.
Nel 1955 arrivano tre nuove referenze in sostituzione delle precedenti. Il Rolex 6538 ha un calibro 1030 che riduce la bombatura del fondello e inizia a presentare una lunetta graduata si primi 15 minuti. Per il quadrante nero laccato con grafica oro esistono alcune varianti, dalla dicitura Officially Certified Chronometer alla scritta profondità in rosso che scompare nella referenza 6538 A, priva anche della scritta Submariner ma dotata di numero di matricola inciso sul fondello.
Nel 6538 anche la sfera dei secondi alterna alla versione standard quella lollypop, con dischetto luminoso più grande. Con molta probabilità è proprio un Rolex 6538 ad essere indossato dall’attore Sean Connery nel film Dr No (nella versione italiana con il titolo Licenza di uccidere) nei panni dell’affascinante agente segreto James Bond.
La referenza professionale 6536 ha un quadrante glossy con grafica oro e nell’alternativa più commerciale 6536/1 presenta una cassa meno spessa e un vetro leggermente più grande.
Dopo le referenze 5508 e 5510 a sostituire tutti i Submariner è il 5512 con le nuove spallette protettive per la corona, adesso di 7 mm detta Twnilock, zigrinatura della lunetta più accentuata e inserto di graduazione ai primi 15 minuti.
Dal 1965 viene introdotta la minuteria aperta dei quadranti, la nuova scritta SWISS– T<25 e i nuovi calibri 1560 e 1570, anche se l’erede del 5512, il Rolex 5513, monta un calibro 1520 senza certificato di cronometro. Dopo quadranti glossy a minuteria chiusa o aperta e opachi matt nel 1964 compaiono quadranti explorer face o con scritta SWISS.
E’ il 5513 ad essere protagonista negli anni Ottanta di una modifica che ne accrescerà la fama. Si tratta degli indici applicati e profilati d’oro bianco passati alla storia del collezionismo con la definizione ‘a bicchierini‘ e prodotti per il Submariner fino al 1988.
Il Rolex 5513 va ricordato anche per essere stato protagonista al polso di Roger Moore nel film Live and Let die della serie dedicata all’agente 007 creato da Ian Fleming. Questo esemplare unico, anche detto Rolex James Bond, nel 2001 è stato battuto da Christie’s per 26.500 sterline.
Un’importante novità riguarda anche il modello Rolex 1680 del 1967, con datario e lente Cyclope per la visualizzazione della data. Due anni dopo, nel 1969, è possibile acquistare il primo Submariner 1680/8 in oro giallo con quadrante blu e nero. All’introduzione del fermo-macchina nel 1971 seguirà la corona versione Triplock (tripla protezione contro qualsiasi tipo di infiltrazione), caratteristiche che ritroviamo nel Rolex 16800, con lunetta girevole unidirezionale e calibro 3035 che consente lo scatto rapido del datario.
Per visualizzare la data nel 1989 arrivano il Submariner Date 16610 in acciaio, il 16613 in acciaio e oro e il 16618 in oro.
Il Rolex 16610 acquisterà la sigla LV nel 2003, per celebrare i 50 anni dalla nascita del modello con un’esclusiva lunetta verde, un ologramma della corona del marchio ginevrino ad ore 6 e carrure senza fori per la sostituzione del bracciale.
Il Rolex 16610 LV oltre a dimostrare il fascino senza tempo del modello Submariner ne esalta la classe con dettagli di puro stile, come avviene per il modello 2010 presentato alla fiera di Basilea, che alla ghiera verde in ceramica abbina un quadrante dello stesso colore, definito oro verde dalla maison. Si tratta del Rolex Submariner Date 116610 LV, completamente in acciaio 904L, con cassa di 40 mm e lunetta graduata in platino con inserti in Cerachrom verde, una ceramica speciale estremamente resistente, mentre le lancette luminose del quadrante sono in Chromalight.
Il bracciale è Oyster con chiusura Rolex Glidelock che permette di regolare precisamente la lunghezza del bracciale fino a un massimo di 21 mm. Il Calibro 3135 a carica automatica è certificato COSC.
Nella galleria di modelli Rolex Submariner non si può non citare il modello con referenza 14060, un classico dell’orologeria subacquea e della maison ginevrina. Spesso definito modello “di base” poiché sprovvisto di datario e certificato di cronometro COSC, il Rolex 14060 presenta le caratteristiche celebri del modello Submariner: cassa Oyster che nasce da un blocco d’acciaio, corona Triplock, movimento dotato di bilanciere a Microstella, corona serrata a vite e protetta da spallette al robusto bracciale con chiusura pieghevole, fermaglio di sicurezza e prolunga per l’uso sulla muta. A completare il profilo di un modello storico gli indici bianchi su fondo nero del quadrante e l’ampio uso di sostanza luminescente detta Luminova.